Sorprese | il Corpo
Il Corpo
drammaturgia per quartetto d’archi e due attori – liberamente tratto da La sonata a Kreutzer di Lev Tolstoj (1828 – 1910), musiche di Leoš Janáček (1854-1928)
con la partecipazione di Fiorenzo Madonna e David Romano nel ruolo di narratori
Quartetto Klem
In collaborazione con Villa Pennisi in Musica
Il titolo della composizione è il medesimo di una celebre sonata per pianoforte e violino di Ludwig van Beethoven, ma Lev Tolstoj ne formula un romanzo breve, quasi un racconto, di matrice dostoevskiana, dal sapore noir: a sfondo un adulterio, un omicidio, sentimenti cesellati in una sintesi esplosiva; una sfida per l’autore, noto invece per romanzi dalla complessa architettura narrativa.
La Sonata per pianoforte e violino in la maggiore n. 9, op. 47 di Beethoven, comunemente nota come Sonata a Kreutzer, ritorna perché suonata da un musicista, presunto amante della moglie di Vasja Pozdnyšev.
La vicenda viene dischiusa ai lettori con l’escamotage di un viaggio in treno, e la dimensione noir riporta ad altri scompartimenti, percorsi su rotaia, fermate, quasi in un contesto prediletto da molti scrittori, per raccontare fatti e avvenimenti, che solo nella dimensione di un viaggio, e di una meditazione à rebours, tra sconosciuti, possono emergere.
Il narratore, un viaggiatore, di cui non viene mai svelato il nome, si sofferma ad ascoltare una conversazione tra i presenti, che disquisiscono sull’essenza dell’amore.
È il periodo in cui Tolstoj riprende riflessioni sulla morale, e sulle sfaccettature dell’animo umano. Un forte carattere intimistico e di introspezione conducono il lettore tutto d’un fiato all’epilogo.
Il periodo è il Tardo Romanticismo russo: 1889.
Al 1923, in un’Europa già ferita dal Primo Conflitto Mondiale, risale invece il Quartetto n. 1 per due violini, viola e violoncello del compositore Ceco Leoš Janáček (1854-1928), quasi una colonna sonora, dal sapore e dalle nuaces mitteleuropee, con leitmotive che ricordano e ripercorrono l’incedere della locomotiva, il suo accelerare ed i suoi bruschi arresti, ed ancora stati d’animo, atteggiamenti, sospetti, indizi, in quattro movimenti che creano la suspence (Adagio con moto; Con moto; Con moto: Vivace – Andante; Con moto: Adagio) e la fomentano, ed in questo caso trascinano l’ascoltatore e legare quanto rivelato dalla narrazione e a mettere insieme i tasselli di un puzzle intricato ed intrigante.
A rendere la bellezza della musica di Janáček è il Quartetto Klem (Elena Pavoncello e Sofia Bandini violini, Carlotta Libonati, viola, Lara Biancalana, violoncello), a sciogliere i nodi della vicenda ed offrirne i punti salienti agli spettatori sono le voci di Fiorenzo Madonna e David Romano.
Biglietto Unico: 30 euro
Ridotto per i Magnifici 77: 26 euro
Seguirà il Gran Buffet in giardino
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