Il personaggio di Bonì, al secolo Boniface de Castellane, è presentato nella riduzione teatrale che Massimiliano Palmese ha realizzato a partire da “L’arte dell’essere povero”, un libro di memorie nel quale si narrava della sua vita subito dopo il divorzio dalla ricca ereditiera Anna Gould di cui aveva dilapidato parte del consistente patrimonio.
Re della Bella Époque, gran viaggiatore e mercante d’arte, deputato per molti anni, periodo nel quale si occupò della questione coloniale, Bonì fu essenzialmente un anticonformista e note erano le sue teorie sulla ricchezza e sulla povertà, “perché se nascere ricchi è una fortuna, solo essere poveri può diventare un’arte” e “il vero capitale del povero è la capacità di essere se stesso e essere capace di utilizzare il proprio cervello”.
Una pièce che sarà una piccola chicca, ancor più in un contesto speciale come quello inedito della Villa “Amando e frequentando il teatro della finzione, ho sempre prediletto la capacità del teatro appunto di trasformare il palcoscenico nel luogo designato al racconto della storia prescelta – Racconta il regista e attore Roberto Azzurro – Ma poi accade di recitare in luoghi che assomigliano già terribilmente e meravigliosamente a quelli della storia che racconti. E tornare a Villa Di Donato con il mio Bonì sarà decisamente irresistibile, giacché per colui che fu definito alla fine dell’Ottocento l’uomo più elegante d’Europa, rivivere in un luogo che gli assomiglia così favolosamente, sembrerà davvero di ritornare indietro nel tempo, sconfiggendo la morte come solo il teatro sa fare. Che bellezza quando i luoghi della bellezza ritornano a essere dedicati alla bellezza dell’arte”.
Re della Bella Époque, gran viaggiatore e mercante d’arte, deputato per molti anni, periodo nel quale si occupò della questione coloniale, Bonì fu essenzialmente un anticonformista e note erano le sue teorie sulla ricchezza e sulla povertà, “perché se nascere ricchi è una fortuna, solo essere poveri può diventare un’arte” e “il vero capitale del povero è la capacità di essere se stesso e essere capace di utilizzare il proprio cervello”.
Una pièce che sarà una piccola chicca, ancor più in un contesto speciale come quello inedito della Villa “Amando e frequentando il teatro della finzione, ho sempre prediletto la capacità del teatro appunto di trasformare il palcoscenico nel luogo designato al racconto della storia prescelta – Racconta il regista e attore Roberto Azzurro – Ma poi accade di recitare in luoghi che assomigliano già terribilmente e meravigliosamente a quelli della storia che racconti. E tornare a Villa Di Donato con il mio Bonì sarà decisamente irresistibile, giacché per colui che fu definito alla fine dell’Ottocento l’uomo più elegante d’Europa, rivivere in un luogo che gli assomiglia così favolosamente, sembrerà davvero di ritornare indietro nel tempo, sconfiggendo la morte come solo il teatro sa fare. Che bellezza quando i luoghi della bellezza ritornano a essere dedicati alla bellezza dell’arte”.
L’Arte di Bonì – di e con Roberto Azzurro
Biglietto unico: 25 euro
Biglietto unico: 25 euro
Nella Piazza Sant’Eframo Vecchio, di fronte alla Villa, è presente un garage dove è possibile parcheggiare la propria autovettura.